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051-222525

Cantautori专辑

  • (F. Concato)
    Tutti fermi in fila ad aspettare che scatti quel semaforo
    avessi almeno la mia radiolina che sentirla è uno spettacolo
    gurda che ti ho visto con le mani dentro al naso sei romantico
    e poi la stessa mano te la passi fra i capelli sei fantastico
    ma quanti manifesti colorati così grandi non li ho visti mai
    che gambe deliziose son le calze un po' velate tu non le compri mai
    biscotti per l'infanzia povere, carte igieniche lunghissime
    sentissimi come è morbida ogni volta viene voglia di cosare
    e all'improvviso arrivi tu
    un manifesto in mezzo agli altri
    su quel faccino quanti pugni
    quante botte non lo sai
    che ti potevano ammazzare
    su babbo smettila di bere
    e non mi picchiare un'altra volta
    che ogni volta ho più paura
    quando cerco di scappare
    non arrivo mai alla porta
    mi raggiungi sei una furia
    non centro niente coi tuoi guai
    non centro con i dispiaceri
    non ti ricordi ieri, che mi portavi al mare.
    Siamo ancora fermi ad aspettare che scatti quel semaforo
    avessi almeno la mia radiolina che a sentirla è uno spettacolo
    guardo il mio vicino è lì tranquillo tramortito dal suo stereo
    mi arrivano frequenze così basse che divento tachicardica
    ma quanti manifesti colorati così grandi non li ho visti mai
    c'è un brandy un po' speciale per un fico eccezionale non me lo compri mai
    detersivi così intelligenti che li manca solo di parlare
    e macchine potenti e prestigiose che se non puoi le puoi rubare
    e all'improvviso torni tu
    un manifesto in mezzo agli altri
    hai un faccino così triste
    che a guardarti dentro gli occhi
    ci si potrebbe vergognare
    ma babbo non ho fatto niente
    e non mi picchiare un'altra volta
    che ogni volta ho più paura
    e ho paura ormai di tutto
    di pensare, di parlare, ho paura anche di dormire
    ma giuro quando sarà grande
    mi voglio vendicare
    non mi ricorderò mai più che mi portavi al mare.
    Finalmente ci muoviamo tutti con te che mi vuoi stringere
    io sto pensando ancora a quel faccino...
    passa, se vuoi passare.
    Ma quanti sono quei faccini e quanto sono disperati
    li senti piangere ogni notte e non c'è mai nessuno che gli aiuta
    e tutti a dire che vergogna, ma tutti a chiudere la porta
    in fondo a noi cos'è che importa il nostro bimbo è qui che sogna
    ma per Dio, di là c'è un altro bimbo uguale che ha bisogno di sognare
    magari un padre un po' diverso che lo porti un'altra volta al mare
  • (F. Concato)
    Tutti fermi in fila ad aspettare che scatti quel semaforo
    avessi almeno la mia radiolina che sentirla è uno spettacolo
    gurda che ti ho visto con le mani dentro al naso sei romantico
    e poi la stessa mano te la passi fra i capelli sei fantastico
    ma quanti manifesti colorati così grandi non li ho visti mai
    che gambe deliziose son le calze un po' velate tu non le compri mai
    biscotti per l'infanzia povere, carte igieniche lunghissime
    sentissimi come è morbida ogni volta viene voglia di cosare
    e all'improvviso arrivi tu
    un manifesto in mezzo agli altri
    su quel faccino quanti pugni
    quante botte non lo sai
    che ti potevano ammazzare
    su babbo smettila di bere
    e non mi picchiare un'altra volta
    che ogni volta ho più paura
    quando cerco di scappare
    non arrivo mai alla porta
    mi raggiungi sei una furia
    non centro niente coi tuoi guai
    non centro con i dispiaceri
    non ti ricordi ieri, che mi portavi al mare.
    Siamo ancora fermi ad aspettare che scatti quel semaforo
    avessi almeno la mia radiolina che a sentirla è uno spettacolo
    guardo il mio vicino è lì tranquillo tramortito dal suo stereo
    mi arrivano frequenze così basse che divento tachicardica
    ma quanti manifesti colorati così grandi non li ho visti mai
    c'è un brandy un po' speciale per un fico eccezionale non me lo compri mai
    detersivi così intelligenti che li manca solo di parlare
    e macchine potenti e prestigiose che se non puoi le puoi rubare
    e all'improvviso torni tu
    un manifesto in mezzo agli altri
    hai un faccino così triste
    che a guardarti dentro gli occhi
    ci si potrebbe vergognare
    ma babbo non ho fatto niente
    e non mi picchiare un'altra volta
    che ogni volta ho più paura
    e ho paura ormai di tutto
    di pensare, di parlare, ho paura anche di dormire
    ma giuro quando sarà grande
    mi voglio vendicare
    non mi ricorderò mai più che mi portavi al mare.
    Finalmente ci muoviamo tutti con te che mi vuoi stringere
    io sto pensando ancora a quel faccino...
    passa, se vuoi passare.
    Ma quanti sono quei faccini e quanto sono disperati
    li senti piangere ogni notte e non c'è mai nessuno che gli aiuta
    e tutti a dire che vergogna, ma tutti a chiudere la porta
    in fondo a noi cos'è che importa il nostro bimbo è qui che sogna
    ma per Dio, di là c'è un altro bimbo uguale che ha bisogno di sognare
    magari un padre un po' diverso che lo porti un'altra volta al mare